
Buongiorno, sono Suor Leonella. Vi saluto in italiano perché sono italiana, nata in provincia di Piacenza. Ma permettetemi di salutare, come ho fatto ogni giorno per molti anni in Kenya, con un saluto in Swahili e, per rispetto dei miei ultimi anni in Somalia, con un saluto in Somalo. Sì, ho imparato anche il Somalo negli ultimi quattro anni della mia vita, che si conclusero tragicamente il 17 settembre 2006 a Mogadiscio.
Curiosi di sapere cosa mi ha portata in Somalia e perché sono morta così presto, a soli 65 anni? No, non è stata una malattia, né un infarto o un incidente stradale. La verità è molto più dura: mi hanno uccisa a colpi di proiettile, e non perché mi trovavo per caso nel mezzo di una sparatoria. I fondamentalisti islamici hanno scelto di uccidere proprio me. Per questo la mia morte è considerata un martirio, e per questo sono stata proclamata beata nel 2018.
Vi racconto un po’ di me: sono nata il 9 dicembre 1940 a Rezzanello di Gazzola, una piccola frazione in provincia di Piacenza. Mi battezzarono subito con il nome di Rosa, e cresciuta in mezzo al verde e alla semplicità della campagna. Nel 1950, a soli 10 anni, la mia famiglia si trasferì a Sesto San Giovanni, vicino Milano. Un cambiamento enorme per una bambina abituata a un ambiente dove tutti si conoscevano.
Purtroppo, l’anno seguente, mio padre morì, e per poter continuare gli studi fui mandata in collegio dalle suore. E lì, a soli 12 anni, accadde qualcosa di speciale: incontrai Dio in modo profondo. In una cappella, nel silenzio, ebbi una forte esperienza della Sua presenza, tanto che annotai tutto nel mio diario, scrivendo che avrei dedicato la mia vita a Lui e sarei diventata suora missionaria.
Entrai nell’Istituto delle Suore Missionarie della Consolata nel 1963, fondato dal beato Giuseppe Allamano, che ci chiamava a essere missionarie sante, non solo in modo ordinario, ma “in modo superlativo”. Dopo il noviziato, presi i voti nel 1965, studiando poi per diventare infermiera in Inghilterra. Nel 1970, finalmente, realizzai il mio sogno: partii per il Kenya.
Per 36 anni ho vissuto e servito in Kenya, lavorando nella sanità e nell’istruzione. Ero caposala di pediatria al Nazareth Hospital, dirigevo una scuola per infermiere, e le mie allieve ottenevano sempre i migliori voti a livello nazionale. Il mio lavoro fu apprezzato a tal punto che nel 1993 fui eletta superiore delle Missionarie della Consolata in Kenya.
Poi, nel 2002, arrivò la chiamata a una missione ancora più difficile: la Somalia. Mi dissero che c’era bisogno di una scuola per infermiere a Mogadiscio, e così partii. Nonostante le difficoltà, riuscimmo ad aprire la scuola, e nel 2006 ben 34 infermiere si diplomarono. Ma quegli anni a Mogadiscio furono terribili. L’estremismo islamico cresceva, e vivere lì come suore cristiane era pericoloso. Avevo persino una guardia del corpo.
La mia fine giunse il 17 settembre 2006, pochi giorni dopo il famoso discorso di Papa Benedetto XVI a Ratisbona. Stavo tornando a casa dopo le lezioni quando fui colpita da sette proiettili. La mia guardia del corpo, un giovane somalo musulmano, morì con me, lasciando una famiglia. Prima di morire, dissi tre volte a Suor Marzia: “Perdono, perdono, perdono.”
Ed è questo il messaggio che vi lascio: il perdono. Sempre, anche a chi ci fa del male.
Testo scritto e interpretato da
Paola Vismara
Musica di sottofondo
www.soundscrate.com
SANTE DI IERI PARLANO OGGI: una iniziativa dedicata a sante e beate di epoche diverse e di vari continenti: missionarie, contemplative, martiri, fondatrici, regine o giovani di umili origini.
Paola Vismara – missionaria per 11 anni in Sudan – racconta ‘in prima persona’ le loro vite pazzesche, in forma di monologo. Sarà come ascoltare la santa parlare di sé, dei problemi e sfide del suo tempo che incredibilmente assomigliano alle sfide nel nostro Terzo Millennio. Un tuffo nel passato, per intuire che lo Spirito di Dio agisce sempre, anche oggi, scegliendo chi vuole, per farne suoi strumenti!
I testi sono stati scritti e interpretati da Paola Vismara nel pod cast ‘Elikya’ - da luglio 2020 a dicembre 2021 - e per Radio Sacra Famiglia inBlu.