
San Francesco da Paola (2 aprile)
«..fratelli, vi esorto e vi prego, quanto posso, di essere prudenti e diligenti circa la salvezza dell’anima vostra, pensando che la morte è sicura per tutti, che la vita è breve e altro non è che fumo che presto svanisce.. Siate dunque tutti pazienti nelle vostre avversità e sopportiamole con amore, pensando che Gesù Cristo nostro Signore soffrì tanti affanni e tribolazioni per gli altri..». Con queste parole Francesco da Paola esortava i suoi frati Minimi.
Cosa sappiamo di lui?
Nato il 27 marzo 1416 da un’umile famiglia contadina di Paola, un comune in provincia di Cosenza che oggi conta circa quindicimila anime, Francesco Martolilla vestì ad appena 13 anni l’abito francescano, per diventare eremita due anni dopo. Scoperto da un cacciatore tra le montagne cosentine, fu raggiunto da moltissimi giovani desiderosi di emularne la santità. Si creò così il primo nucleo di quelli che verranno chiamati frati Minimi (nel senso di “ultimi”) o, con l’appellativo più diffuso e affettuoso, “Paolotti”, in riferimento al suo paese natale.
Si dice fosse un vero uomo di pace..
È quanto si evince dai suoi scritti. In una lettera del 1486 così esorta i suoi fratelli: «perdonatevi a vicenda e poi non pensate più all’ingiuria arrecatavi. Il ricordo della malvagità è infatti ingiuria, colmo di follia, custodia del peccato, odio della giustizia, freccia rugginosa, veleno dell’anima, dispersione della virtù, tarlo della mente, confusione dell’orazione, lacerazione delle preghiere fatte a Dio, abbandono della carità, chiodo infisso nelle nostre anime, peccato che non viene mai meno e morte quotidiana. Amate la pace, perché è molto meglio di qualsiasi tesoro che i popoli possano avere.. correggetevi e pentitevi dei vostri peccati passati, poiché Dio vi aspetta a braccia aperte».
Come mai è il patrono dei marinai?
L’occhio attento di chi ha attraversato almeno una volta lo stretto di Messina, avrà forse notato che uno dei traghetti porta il nome di Francesco da Paola. Il perché è presto detto: giunto a Villa San Giovanni, nei pressi di Reggio Calabria, il nostro santo chiese ad alcuni proprietari di barche di dargli un passaggio per poter approdare in Sicilia, ma, al rifiuto di tutti, stese il proprio mantello su quel lembo di mar Mediterraneo – che collega lo Ionio al Tirreno – e percorse miracolosamente quei 3,14 Km che separano la Calabria dalla Trinacria.
Perché la sua fama è nota anche oltralpe?
I numerosi miracoli compiuti da Francesco giunsero alle orecchie di Luigi XI, re di Francia, che lo volle accanto a sé perché lo guarisse da una grave malattia. Alla salute fisica del sovrano, il santo preferì restituire quella spirituale. Questi accettò di buon grado, tanto da affidargli, prima di morire, anche quella del figlio e successore Carlo VIII.
Quando morì Francesco?
Il 2 aprile del 1507, venerdì santo, si spense a Plessis-les-Tours durante un soggiorno in Francia. Aveva 91 anni. Appena dodici anni dopo fu canonizzato da Leone X. Oggi le sue spoglie mortali si trovano in parte nella nativa Paola, in parte a Tours, città francese resa celebre da Martino, altro meraviglioso santo del quale pure custodisce le reliquie.
«O Dio, grandezza degli umili, che hai scelto san Francesco da Paola, minimo tra i fratelli, per innalzarlo ai vertici della santità, e lo hai proposto al tuo popolo come modello e protettore, donaci di seguire il suo esempio, per condividere con lui l’eredità promessa ai miti e umili di cuore» (Preghiera Colletta).
Recita
Massimo Alberici, Simona Mulazzani
Musica di sottofondo
Arrangiamento di Gabriele Fabbri