
Testo della meditazione
Cammini lungo il colonnato di San Pietro. Le colonne sembrano abbracciarti, come braccia tese verso il cielo. Il rumore dei tuoi passi si mescola al sussurro di preghiere e forse a qualche vociare fuori luogo. Ma tu rimani in ascolto dello Spirito e immagini di essere accarezzato dal fruscio del vento. Sei qui, nel cuore della cristianità, dove migliaia di pellegrini, attraverso i secoli, hanno camminato proprio come te.
Questo percorso non è solo tuo. È il cammino di una moltitudine di uomini e donne che hanno cercato Dio, che hanno desiderato la sua misericordia, che hanno sperato in un nuovo inizio. E' passata di qui la storia del cristianesimo, e non solo.
Ogni passo ora ti avvicina alla Basilica. Guardi la maestosa facciata e la santità der cupolone, che si staglia contro il cielo. Una sinfonia di pietra, costruita per glorificare Dio e accogliere chiunque desideri incontrarlo. San Pietro è il risultato di tanti volti, di mani che hanno scolpito, disegnato e sognato, di cuori che hanno osato, In ogni pietra della Basilica si riflette il volto di chi ha donato il proprio genio al cielo. Papa Giulio II piantò il seme e Bramante la prima pietra. E ancora Raffaello, Michelangelo e il Bernini di cui ammiri ora quel colonnato che con le sue colonne sembra invocare il cielo e custodire la terra.
Sopra di essa, si ergono statue di santi e martiri, testimoni di fede. Pietro e Paolo, gli apostoli delle origini, vegliano dall'alto, con il loro sguardo rivolto ai pellegrini. E poi altri santi, uomini e donne che hanno scelto di seguire Cristo, ognuno con la propria storia, ognuno con il proprio carisma.
Le iscrizioni in latino sulla facciata raccontano l'umiltà e la grandezza di coloro che hanno dato vita a questo luogo. E al centro, la balconata, da dove il Papa neo eletto benedice il mondo. Qui, il sacro si intreccia con la storia, la fede si mescola all'arte, e ogni pietra racconta un frammento di un sogno più grande.
Sei a Roma. Il tuo viaggio probabilmente è iniziato da una decisione improvvisa o da un desiderio che ha preso forma lentamente. Hai lasciato qualche familiare, le tue abitudini quotidiane, per intraprendere un cammino che ti ha messo alla prova. Ti sei unito a una folla di volti sconosciuti, ma uniti dalla stessa ricerca. E ora, mentre il colonnato ti guida verso il cuore della Basilica, senti che non sei mai stato solo in questo cammino.
Ti soffermi un attimo. Respiri profondamente e osservi il cielo che si apre sopra di te.
Le parole di Gesù risuonano nella tua mente: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò ristoro”. Questo è il ristoro che cerchi. Non solo per il corpo, ma per l’anima.
Hai camminato tanto per arrivare qui. Roma, con la sua storia sacra e i suoi vicoli antichi, ti ha accolto. Questo viaggio è più di un movimento fisico: è un viaggio dell’anima. Ora ti trovi non lontano dalla Porta Santa. Questa non è una porta qualunque. È un simbolo vivo, una soglia tra il tuo passato e il futuro di eternità che Dio ti prepara. Forse i tuoi pensieri sono pieni di domande o forse il silenzio riempie il tuo cuore. Ma qui, in questo luogo sacro, tutto si unisce: la storia, la fede, il desiderio di essere accolto e perdonato.
Hai varcato il suolo sacro. Forse senza pensarci troppo, o forse con il cuore che batteva forte. Qui, davanti a te, a pochi passi, c'è una porta, ma non una qualsiasi. Questa è la Porta Santa, e attraverso di essa ti trovi a compiere un gesto che è più grande di quello che i tuoi piedi possono misurare.
Non è solo un arco di pietra, non è solo un simbolo. È una chiamata. Una chiamata ad attraversare, ad andare oltre, ad abbandonare ciò che ti trattiene. Gesù ha detto: “Io sono la porta. Se uno entra attraverso di me, sarà salvato”. Questa porta ti invita a qualcosa di più profondo: un incontro. Un incontro con il volto di chi ti ama da sempre.
Mi permetto, in questo momento delicato per la tua anima, un accenno storico. Da dove nasce questa Porta? Forse ti chiedi perché la Chiesa la proclama aperta solo in determinati momenti. Il Giubileo è un tempo speciale, un dono di misericordia. Ogni venticinque anni, come da antica tradizione, il Papa apre questa porta per ricordarti che c'è sempre una via per tornare a casa. La Porta Santa, da secoli, è il segno visibile di un Dio che non si stanca di accogliere, di perdonare, di tenderti la mano.
Mentre cammini verso questa soglia, pensa a quante storie sono passate da qui. Imperatori, santi, pellegrini, poveri, re e penitenti. Tutti uguali davanti a questa porta, tutti alla ricerca dello stesso perdono. Questa porta unisce, abbatte le distanze, rende tutti figli davanti allo stesso Padre.
Quando attraversi questa porta, non sei solo. Sei un pellegrino. Come chi camminava lungo le strade polverose verso Gerusalemme, anche tu stai facendo un viaggio. Un viaggio di ritorno, ma anche di scoperta. Ogni passo è una preghiera, un’apertura del cuore.
Ma cosa significa entrare? Entrare è lasciare l'uomo vecchio e accogliere l'uomo nuovo. L’indulgenza che la Chiesa ti dona in questo momento è più di un concetto: è una realtà che libera, che ti scioglie dai legami del peccato. Quando entri, porti con te i tuoi pesi, le tue domande, le tue fragilità. Ma quando ne esci, sei trasformato. Gesù, che è la Porta, ti offre la possibilità di iniziare di nuovo.
E ora che sei qui, fermati. Respira. Guarda quella porta che hai davanti. Gesù è lì che ti aspetta. Io sto alla porta e bussa. Bussa alla porta del tuo cuore, ti chiede di aprire, di gettare in Lui le tue fatiche, i tuoi peccati, i tuoi sensi di colpa. La porta di san Pietro è solenne e semplice al tempo stesso. Intarsiata, decorata con simboli antichi. Ogni dettaglio racconta una storia: la storia della salvezza, la storia della misericordia di Dio. Il tuo cuore è quella stessa porta. Accogli la misericordia che ti viene data in dono.
Ecco Gesù ti viene incontro. Ti tende la mano, ti abbraccia, ti rialza. Questa porta è il segno di un amore che non conosce confini. Un amore che si fa spazio, che ti chiama per nome.
Ora è il momento. Alza lo sguardo, varca la soglia. E lasciati abbracciare dal Padre.
Recita
Paola Ragni
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