Marco 12,28b-34: "Amore...non sacrifici". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Marco 12, 28-34

Testo del Vangelo
In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il  cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici».
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio».
E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.

Meditazione
Parla bene lo scriba di oggi e attira le simpatie di Gesù che gli conferma di non essere troppo lontano dal Regno dei cieli. Diciamo che ha passato l’esame. Ma cosa ha detto di giusto lo scriba? Semplicemente ha confermato le parole di Gesù sostenendo la priorità del comandamento dell’Amore.
Non solo. Ha  dato anche degli spunti di riflessione tirando fuori dal cilindro la questione del sacrificio come elemento esemplificativo per spiegare i gradi dell'amore. Insomma lo scriba ha fatto una vera e propria omelia. Omelia breve, stringata ed efficace. Come dovrebbero essere del resto tutte le omelie.
E se è piaciuta a Gesù si vede che era davvero di buona qualità. Credo sia stato proprio il discorso dei sacrifici a colpire il Maestro. D'altronde l'Antico Testamento, sopratutto nei profeti, insisteva sul valorizzare la dimensione morale ed etica del sacrificio piuttosto che il sacrificio cruento di animali.
L’amore stesso non è questione di fare sacrifici, piuttosto di farsi sacrificio. Facile espiare le proprie colpe col sacrificio degli animali come si faceva in quei tempi. Il difficile è mettersi a disposizione della vita per come ci arriva ogni giorno, con le sue gioie ma anche con i suoi sacrifici appunto. Non basta quindi dare il pane all'affamato diceva don Oreste Benzi, ma occorre condividere con l'affamato. Non basta una elemosina di qualche spicciolo, ma occorre il sacrificio di perdere tempo, energia e a volte la pazienza con il povero della strada.
L’amore quindi è ben altro. Non è tanto un donare, ma un donarsi. Non è fare sacrifici ma essere sacrificio.
Quando la mamma vuol far smettere di piangere il bambino, lo mette alla televisione o gli da l'Ipad.. Questo è fare sacrifici! Essere un sacrificio per il figlio significa stare con lui, giocare con lui, perdere il tempo con lui. Dicevano i Padri spirituali: non dai niente se non dai tutto!

 

 

Recita
Federica Lualdi, Riccardo Cenci

Musica di sottofondo
J.S.Bach. Matthaeus Passion. Erbarme Dich, mein Gott. Diritti Creatuve Commons

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Letture di Venerdì 28 Marzo 2025
III settimana di Quaresima

Prima Lettura
Dal libro del profeta Osèa
Os 14,2-10
 
Così dice il Signore:
«Torna, Israele, al Signore, tuo Dio,
poiché hai inciampato nella tua iniquità.
Preparate le parole da dire
e tornate al Signore;
ditegli: "Togli ogni iniquità,
accetta ciò che è bene:
non offerta di tori immolati,
ma la lode delle nostre labbra.
Assur non ci salverà,
non cavalcheremo più su cavalli,
né chiameremo più "dio nostro"
l'opera delle nostre mani,
perché presso di te l'orfano trova misericordia".
Io li guarirò dalla loro infedeltà,
li amerò profondamente,
poiché la mia ira si è allontanata da loro.
Sarò come rugiada per Israele;
fiorirà come un giglio
e metterà radici come un albero del Libano,
si spanderanno i suoi germogli
e avrà la bellezza dell'olivo
e la fragranza del Libano.
Ritorneranno a sedersi alla mia ombra,
faranno rivivere il grano,
fioriranno come le vigne,
saranno famosi come il vino del Libano.
Che ho ancora in comune con gli ìdoli, o Èfraim?
Io l'esaudisco e veglio su di lui;
io sono come un cipresso sempre verde,
il tuo frutto è opera mia.
Chi è saggio comprenda queste cose,
chi ha intelligenza le comprenda;
poiché rette sono le vie del Signore,
i giusti camminano in esse,
mentre i malvagi v'inciampano».


Salmo Responsoriale
Dal Sal 80 (81)

R. Io sono il Signore, tuo Dio: ascolta la mia voce.
Un linguaggio mai inteso io sento:
«Ho liberato dal peso la sua spalla,
le sue mani hanno deposto la cesta.
Hai gridato a me nell'angoscia
e io ti ho liberato. R.
 
Nascosto nei tuoni ti ho dato risposta,
ti ho messo alla prova alle acque di Merìba.
Ascolta, popolo mio:
contro di te voglio testimoniare.
Israele, se tu mi ascoltassi! R.
 
Non ci sia in mezzo a te un dio estraneo
e non prostrarti a un dio straniero.
Sono io il Signore, tuo Dio,
che ti ha fatto salire dal paese d'Egitto. R.
 
Se il mio popolo mi ascoltasse!
Se Israele camminasse per le mie vie!
Lo nutrirei con fiore di frumento,
lo sazierei con miele dalla roccia». R.

Scopri qui tutti i contenuti di Pregaudio!

Seguiteci su tutti i Podcast

Il Dado di Pregaudio, ecco come funziona…

Il progetto del Social Gospel on PG

E' in arrivo la nuova App: per tutte le tue domande clicca qui!

Scarica la nostra App su