
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Luca 1,46-55
Testo del Vangelo
In quel tempo, Maria disse:
«L'anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Recita
Guenda Bugli
Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri
Meditazione
Don Franco Mastrolonardo
Meditazione
Mi è capitato qualche giorno fa, mentre ero inginocchiato davanti al Santissimo Sacramento, di ascoltare un canto. Sai, a volte arrivi all'Adorazione stanco e svogliato, e posto davanti a Gesù questa sensazione si traduce subito in una inadeguatezza, una indegnità. Allora una melodia ben suonata e cantata giunge gradita in questi momenti perché scioglie le resistenze alla preghiera.
Ma proprio al punto della conclusione una frase del canto ha riecheggiato in maniera violenta. Una violenza dolce s’intende! Come una freccia ha ferito il mio cuore! Una ferita d’amore s’intende.
Mi commuovo...
Chi lascia la sua casa per me,
i suoi beni per me, mi troverà, mi troverà....
E non tema nulla, non tema nulla..io sono qui...io sono qui...
E non tema nulla, non tema nulla, perché io so chi ho scelto per me!
Capite? È quest'ultima frase finale che mi ha commosso!
Perchè ciò che più mi commuove nella mia storia personale con Gesù è quando mi accorgo o qualcuno mi fa accorgere di essere stato scelto da Dio. Lì veramente non trattengo le lacrime, ... che Dio l'altissimo abbia posato gli occhi su una creatura così da niente come me mi riempie di sgomento e gratitudine e non solo... ma quando arrivi ancora a toccare l'abisso della tua nulltà e Lui ancora ti conferma sussurrandoti "Io so chi ho scelto per me”... allora davvero l'anima mia magnifica il Signore e il mio Spirito esulta in Dio mio Salvatore…
Qui il Vangelo di oggi mi si illumina.
Dico: cosa poteva esser stato quel momento di grazia e giubilo quando Maria ha innalzato il suo Magnificat a DIO?
E’ bastata una parola di Elisabetta: rallegrati piena di grazia! Il Signore è con te! Ed è esplosa la lode.
Forse quel giorno, accogliendo Maria che giungeva stanca dalle tante giornate di viaggio, anche Elisabetta avrà cantato quelle parole di augurio che si sarebbero poi fissate nell’eternità dell’Ave Maria. E forse, chissà, avrà anche danzato mossa al suo interno dal sussulto del bambino che anche lei portava in grembo. E Maria è stata trafitta da queste parole di Elisabetta. Una ferita d’amore. D’altronde anche lei viveva una adorazione perpetua avendo in grembo lo stesso Santissimo Sacramento. Da questa intimità straordinaria con Gesù, fecondata dallo Spirito generatore di ogni preghiera, perché è sempre lo Spirito Santo che prega in noi, ebbene non poteva che scaturire la preghiera più bella, più magnificente, più liturgica, e ancora di più, di più, di più…la preghiera del Magnificat.