Luca 23,35-43: "Cristo, Re dell'universo". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Luca 23,35-43

Testo del Vangelo
In quel tempo, dopo che ebbero crocifisso Gesù, il popolo stava a vedere; i capi invece deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto».
Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male».
E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».

Meditazione
Se provassimo a fare uno sforzo mentale ed estrapolassimo l’ultima frase di questo Vangelo dal suo contesto naturale e la leggessimo dimenticando per un attimo da dove proviene, ci sarebbe impossibile sostenere che questo sia un dialogo tra due moribondi crocifissi.
Forse penseremmo ad un palazzo reale dove uno straniero si presenta davanti al trono di questo Gesù, e gli chiede la possibilità di far parte del suo regno che di lì a poco conquisterà. "Gesù ricordati di me quando entrerai nel tuo regno". Non vi pare più sensato questo pensiero?
Certamente mi sarebbe difficile pensare a due condannati a morte che sulla croce fanno ragionamenti folli di questo genere.
In croce se ne vedono ben pochi di re.
Eppure quell’uomo spogliato delle vesti, sanguinante e abbruttito dai colpi inferti di fruste e di bastoni è proprio un Re. E non è un re detronizzato e messo a morte perché ha perso ogni potere. No, Gesù in croce assume tutti i poteri come un power ranger, direbbero i miei ragazzini. Non è un re alla fine del suo mandato, ma Lui in croce lo comincia il mandato, assume tutti i poteri e ora può decidere chi deve entrare e chi deve uscire. No, Gesù non è detronizzato. Quella croce è proprio il suo trono, di lì giudica, di lì regna. Non è morto in croce Gesù, ma lì vive. I suoi occhi sono aperti sul mondo, scruta ogni cosa. E’ il Signore! E’ il Re dell’universo, come lo festeggia oggi la Sua chiesa.

Recita
Paola Ragni

Musica di sottofondo
Al Vangelo Arrangiamento musicale con chitarra di Gabriele Fabbri
Alla meditazione J.Brahms. A German Requiem, Op. 45 - VII. Selig sind die Toten. University of Chicago Orchestra. Diritti Creative Commons.musopen.org

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Letture di Domenica 20 Novembre 2022
Solennità di Cristo Re dell'Universo 

Prima Lettura
Dal secondo libro di Samuèle
2 Sam 5,1-3
 
In quei giorni vennero tutte le tribù d’Israele da Davide a Ebron, e gli dissero: «Ecco noi siamo tue ossa e tua carne. Già prima, quando regnava Saul su di noi, tu conducevi e riconducevi Israele. Il Signore ti ha detto: “Tu pascerai il mio popolo Israele, tu sarai capo d’Israele”».
Vennero dunque tutti gli anziani d’Israele dal re a Ebron, il re Davide concluse con loro un’alleanza a Ebron davanti al Signore ed essi unsero Davide re d’Israele.


 
Salmo Responsoriale
Dal Sal 121 (122)

R. Andremo con gioia alla casa del Signore.
Quale gioia, quando mi dissero:
«Andremo alla casa del Signore!».
Già sono fermi i nostri piedi
alle tue porte, Gerusalemme! R.
 
È là che salgono le tribù,
le tribù del Signore,
secondo la legge d’Israele,
per lodare il nome del Signore.
Là sono posti i troni del giudizio,
i troni della casa di Davide. R.
 
Seconda Lettura
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési
Col 1,12-20
 
Fratelli, ringraziate con gioia il Padre che vi ha resi capaci di partecipare alla sorte dei santi nella luce.
È lui che ci ha liberati dal potere delle tenebre
e ci ha trasferiti nel regno del Figlio del suo amore,
per mezzo del quale abbiamo la redenzione,
il perdono dei peccati.
Egli è immagine del Dio invisibile,
primogenito di tutta la creazione,
perché in lui furono create tutte le cose
nei cieli e sulla terra,
quelle visibili e quelle invisibili:
Troni, Dominazioni,
Principati e Potenze.
Tutte le cose sono state create
per mezzo di lui e in vista di lui.
Egli è prima di tutte le cose
e tutte in lui sussistono.
Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa.
Egli è principio,
primogenito di quelli che risorgono dai morti,
perché sia lui ad avere il primato su tutte le cose.
È piaciuto infatti a Dio
che abiti in lui tutta la pienezza
e che per mezzo di lui e in vista di lui
siano riconciliate tutte le cose,
avendo pacificato con il sangue della sua croce
sia le cose che stanno sulla terra,
sia quelle che stanno nei cieli.

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