Luca 17,11-19: "Grazie...". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Luca 17, 11-19

Testo del Vangelo
Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea.
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».

Meditazione
Permesso, grazie, prego. Sono le tre parole chiave per custodire la famiglia. Questo ci ha insegnato Papa Francesco, ma ancor prima di lui la sapienza popolare. Sono parole da insegnare ai bambini, da far ripetere fino allo sfinimento. Come si dice? Grazie! Sopratutto questa parola dovrebbe far parte del vocabolario comune non solo dei bambini ma di tutti gli uomini di età, razza e religione. Grazie e dovrebbe scaturire dal profondo del cuore. Si perché la tentazione più grande che corriamo è proprio quella dalla ingratitudine. Che brutta cosa l’ingratitudine! L’ingratitudine arriva da un cuore superbo o da un cuore indifferente. L’indifferente è colui che non coglie il sapore della vita, la bellezza di un sorriso, ad esempio, il superbo al contrario pensa di non averne bisogno. Quanta ingratitudine dei figli verso i genitori. Quanta ingratitudine degli uomini verso Dio. I dieci lebbrosi del Vangelo: dieci era un numero simbolico. Il dieci dice l’universalità, l’umanità intera. Un lebbroso: uno è invece matematica. Cioè l’1% torna a dire grazie. Così è! Ma i restanti nove, pur guariti, si privano di ciò che è essenziale, la salvezza. Gesù gli disse: "Alzati e va, la tua fede ti ha salvato!".

Grazie! Grazie! Infinitamente grazie!
Grazie! grazie di ciò che sei per me.
Grazie Gesù Grazie Gesù grazie Gesù.
Grazie! Grazie! Infinitamente grazie!
Grazie! grazie di ciò che sei per me.
Grazie Gesù Grazie Gesù grazie Gesù.




 

Recita
Sabrina Boschetti

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale con chitarra di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Letture di Domenica 9 Ottobre 2022
XXVIII Domenica del Tempo Ordinario 

Prima Lettura
Dal secondo libro dei Re
2 Re 5,14-17
 
In quei giorni, Naamàn [, il comandante dell'esercito del re di Aram,] scese e si immerse nel Giordano sette volte, secondo la parola di Elisèo, uomo di Dio, e il suo corpo ridivenne come il corpo di un ragazzo; egli era purificato [dalla sua lebbra].
Tornò con tutto il seguito  da [Elisèo,] l’uomo di Dio; entrò e stette davanti a lui dicendo: «Ecco, ora so che non c’è Dio su tutta la terra se non in Israele. Adesso accetta un dono dal tuo servo». Quello disse: «Per la vita del Signore, alla cui presenza io sto, non lo prenderò». L’altro insisteva perché accettasse, ma egli rifiutò.
Allora Naamàn disse: «Se è no, sia permesso almeno al tuo servo di caricare qui tanta terra quanta ne porta una coppia di muli, perché il tuo servo non intende compiere più un olocausto o un sacrificio ad altri dèi, ma solo al Signore».


Salmo Responsoriale
Dal Sal 97 (98)

R. Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia.
Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo. R.
 
Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele. R.
 
Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni! R.
 
Seconda Lettura
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
2 Tm 2,8-13
 
Figlio mio,
ricòrdati di Gesù Cristo,
risorto dai morti,
discendente di Davide,
come io annuncio nel mio vangelo,
per il quale soffro
fino a portare le catene come un malfattore.
Ma la parola di Dio non è incatenata! Perciò io sopporto ogni cosa per quelli che Dio ha scelto, perché anch’essi raggiungano la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna.
Questa parola è degna di fede:
Se moriamo con lui, con lui anche vivremo;
se perseveriamo, con lui anche regneremo;
se lo rinneghiamo, lui pure ci rinnegherà;
se siamo infedeli, lui rimane fedele,
perché non può rinnegare se stesso.

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