Salmo 51(50) con il commento di Stefano Rocchetta



Dal libro dei Salmi
Salmo 51 (50) – Pietà di me, o Dio
(Supplica di un peccatore pentito. Salmo penitenziale)

Testo del Salmo
1 Al maestro del coro. Salmo. Di Davide. 2 Quando il profeta Natan andò da lui, che era andato con Betsabea. 

3 Pietà di me, o Dio, nel tuo amore; nella tua grande misericordia cancella la mia iniquità. 4 Lavami tutto dalla mia colpa, dal mio peccato rendimi puro. 5 Sì, le mie iniquità io le riconosco, il mio peccato mi sta sempre dinanzi. 6 Contro di te, contro te solo ho peccato, quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto: così sei giusto nella tua sentenza, sei retto nel tuo giudizio. 7 Ecco, nella colpa io sono nato, nel peccato mi ha concepito mia madre. 8 Ma tu gradisci la sincerità nel mio intimo, nel segreto del cuore mi insegni la sapienza. 9 Aspergimi con rami d’issòpo e sarò puro; lavami e sarò più bianco della neve. 10 Fammi sentire gioia e letizia: esulteranno le ossa che hai spezzato. 11 Distogli lo sguardo dai miei peccati, cancella tutte le mie colpe. 12 Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo. 13 Non scacciarmi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito. 14 Rendimi la gioia della tua salvezza, sostienimi con uno spirito generoso. 15 Insegnerò ai ribelli le tue vie e i peccatori a te ritorneranno. 16 Liberami dal sangue, o Dio, Dio mia salvezza: la mia lingua esalterà la tua giustizia. 17 Signore, apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode. 18 Tu non gradisci il sacrificio; se offro olocausti, tu non li accetti. 19 Uno spirito contrito è sacrificio a Dio; un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi. 20 Nella tua bontà fa’ grazia a Sion, ricostruisci le mura di Gerusalemme. 21 Allora gradirai i sacrifici legittimi, l’olocausto e l’intera oblazione; allora immoleranno vittime sopra il tuo altare.  

 

 

Canto
Sorelle Clarisse del Monastero Natività di Maria, Rimini

Musica di sottofondo al commento
Libreria suoni di Garage Band

Meditazione
Stefano Rocchetta

Meditazione
«Dio è amore». Il salmista “Davide” ha fatto, nella sua vita, esperienza della misericordia che lo salva. Egli ha sperimentato che Dio è buono, che è paziente e pronto a perdonare; per questo confida in Colui che solo lo può salvare dalle sue miserie, da quel limite che, come un vestito stretto, non gli permette di muoversi liberamente. Il Salmista ha consapevolezza della condizione umana, della propria debolezza, ma continua a fare violenza al cuore di Dio attraverso quel dono di grazia che è la propria fede. “Davide”, conscio delle proprie povertà, insiste nel chiedere misericordia a Colui che lo salva, infatti la sua consapevolezza nel credere che «Dio è amore», lo spinge a decidersi per Lui affinché egli possa nuovamente sperimentare quella gioia del sentirsi salvato. E, con un canto nuovo nel cuore e uno spirito rinnovato, diventare testimone dell’amore e maestro che parla al cuore degli uomini. Solo un cuore nuovo potrà cantare un canto nuovo ed innalzare lodi a Colui che, come unico sacrificio, accetta che gli uomini si lascino amare. «Dio è amore». 

 

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