
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Luca 11,1-4
Testo del Vangelo
Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli».
Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
Padre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione».
Meditazione
Cosa muove i discepoli ad interessarsi alla preghiera? Vedere Gesù pregare. Niente di più contagioso della testimonianza. Spesso i genitori mi chiedono come devono fare per far andare in chiesa i loro figli. Io rispondo che non devono fare niente, se non testimoniare la loro fede in modo asciutto e senza proclami. La testimonianza contagia, almeno quella vera. Un figlio, specie in età adolescenziale, non può essere spinto o obbligato ad andare a Messa. Ma se un padre vive la sua fede con umiltà e gioia, quel ragazzo si farà certamente delle domande su Dio. I discepoli, vedendo il loro maestro pregare, volevano fare lo stesso e chiedono a Gesù di insegnar loro a pregare. Ma qui mi chiedo: si può insegnare a qualcuno a pregare? Se intendiamo fare imparare delle parole che compongono il testo di una preghiera, questo si può fare. Ma insegnare a pregare, cioè entrare in una relazione dialogica con Dio, ecco questo non si può insegnare. E' una questione personale la preghiera, una questione intima, un dono, una grazia. Non si impara ripetendo a memoria delle frasi, ma si vive dentro una relazione vitale di fede. Il Padre nostro che insegna Gesù allora non va guardato come una preghiera da recitare, ma da vivere, a cominciare dalla prima parola: Padre. Sapere che la nostra preghiera è rivolta a un Dio che è Padre, cambia tutto. Parlare ad un Padre è un'esperienza meravigliosa, sapere che Lui ti ascolta e ti coinvolge o ti corregge, proprio come un padre, che gioca con te, come un padre, che ti prende per mano e ti accompagna lungo le vie della vita.
Ecco il nostro Dio, un Padre...
Recita
Simona Mulazzani
Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri
Meditazione
Don Franco Mastrolonardo
Letture di Mercoledì 6 Ottobre 2021
XXVII settimana del Tempo Ordinario
Prima Lettura
Dal libro del profeta Giona
Gn 4,1-11
Giona provò grande dispiacere e ne fu sdegnato. Pregò il Signore: «Signore, non era forse questo che dicevo quand’ero nel mio paese? Per questo motivo mi affrettai a fuggire a Tarsis; perché so che tu sei un Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira, di grande amore e che ti ravvedi riguardo al male minacciato. Or dunque, Signore, toglimi la vita, perché meglio è per me morire che vivere!». Ma il Signore gli rispose: «Ti sembra giusto essere sdegnato così?».
Giona allora uscì dalla città e sostò a oriente di essa. Si fece lì una capanna e vi si sedette dentro, all’ombra, in attesa di vedere ciò che sarebbe avvenuto nella città. Allora il Signore Dio fece crescere una pianta di ricino al di sopra di Giona, per fare ombra sulla sua testa e liberarlo dal suo male. Giona provò una grande gioia per quel ricino.
Ma il giorno dopo, allo spuntare dell’alba, Dio mandò un verme a rodere la pianta e questa si seccò. Quando il sole si fu alzato, Dio fece soffiare un vento d’oriente, afoso. Il sole colpì la testa di Giona, che si sentì venire meno e chiese di morire, dicendo: «Meglio per me morire che vivere».
Dio disse a Giona: «Ti sembra giusto essere così sdegnato per questa pianta di ricino?». Egli rispose: «Sì, è giusto; ne sono sdegnato da morire!». Ma il Signore gli rispose: «Tu hai pietà per quella pianta di ricino per cui non hai fatto nessuna fatica e che tu non hai fatto spuntare, che in una notte è cresciuta e in una notte è perita! E io non dovrei avere pietà di Ninive, quella grande città, nella quale vi sono più di centoventimila persone, che non sanno distinguere fra la mano destra e la sinistra, e una grande quantità di animali?».
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 85 (86)
R. Signore, tu sei misericordioso e pietoso.
Pietà di me, Signore,
a te grido tutto il giorno.
Rallegra la vita del tuo servo,
perché a te, Signore, rivolgo l’anima mia. R.
Tu sei buono, Signore, e perdoni,
sei pieno di misericordia con chi t’invoca.
Porgi l’orecchio, Signore, alla mia preghiera
e sii attento alla voce delle mie suppliche. R.
Tutte le genti che hai creato verranno
e si prostreranno davanti a te, Signore,
per dare gloria al tuo nome.
Grande tu sei e compi meraviglie:
tu solo sei Dio. R.
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Il progetto del Social Gospel on PG
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