
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Matteo 18,21-35
Testo del Vangelo
In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette.
Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: "Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa". Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito.
Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: "Restituisci quel che devi!". Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: "Abbi pazienza con me e ti restituirò". Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito.
Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l'accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell'uomo e gli disse: "Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?". Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto.
Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello».
Recita
Miriam Mosca
Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri
Meditazione
Padre Silvano Fausti. File audio tratto da www.gesuiti-villapizzone.it
Meditazione
Il perdono è il centro della vita cristiana, così il perdono è il finale del discorso sulla comunità e in fondo tutto il resto è contenuto nel perdono. La comunità perfetta non è dove non si sbaglia…è bruttissimo dove non si può sbagliare…ti tagliano subito la testa prima di sbagliare, non respiri per paura di sbagliare. La comunità buona comunità familiare, di amici, comunità religiosa, comunità parrocchiale…qualunque comunità è buona non dove non si sbaglia, ma dove si può sbagliare, sapendo di essere perdonati. E il perdono non è qualcosa così che è come riparare un vaso cinese che poi perde di valore perché è stato rotto, ma fa acquistare valore, è come aggiustare un buco in un coccio, mettendo dentro un diamante: acquista valore quel coccio. Il perdono è il diamante perché è l’essenza di Dio, l’amore gratuito.
Le cose che noi malediciamo nella vostra vita, i casi brutti, quelle cose che ci scocciano in noi e negli altri che diciamo:”Se non vi fossero come tutto andrebbe bene!:. Ecco proprio quelle cose lì sono le cose più interessanti. Sono il luogo dell’esperienza del perdono cioè dell’essenza di Dio che è amore gratuito.