
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Marco 3,1-6
Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo.
Egli disse all'uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, vieni qui in mezzo!». Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?». Ma essi tacevano. E guardandoli tutt'intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all'uomo: «Tendi la mano!». Egli la tese e la sua mano fu guarita.
E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.
Meditazione
Mi piace questo: "Alzati e mettiti qui in mezzo". L'implicito è: Coraggio! Non aver paura! Non vergognarti. La malattia non ti deve impedire di vivere. Non voler sentirti da meno degli altri, la tua dignità non si misura da una imperfezione fisica. Non sei meno malato di chi ti giudica e ti vuol relegare tra gli sfigati della vita, condannato ad una prigione solitaria di tristezza e rammarico. Tu non sei la tua malattia. Tu non sei il maledetto, il senza Dio. Tu invece sei importante, sei importante ai miei occhi. Io ti pongo al centro delle mie attenzioni. Qui in questa sinagoga sei tra i miei preferiti, prima ancora degli scribi e dei farisei, che sono qui pronti a giudicare anche me per quello che sto per fare.
Hai vinto la tua condizione servile, la tua misera autostima, la tua vergogna continua. Ed ora mostra a tutti ciò che sei. Continua a non temere, vai avanti. Solo se mostrerai il tuo dolore, solo se lo griderai a Dio, senza aver paura della gente, solo se continuerai nella tua battaglia per vivere e non per sopravvivere, solo se confiderai sempre e sempre pregherai. Ecco allora la tua malattia sarà la tua forza e dal dolore nascerà la resurrezione.
E ora ti mostro la potenza di Dio: stendi la mano paralizzata!
"Egli lo fece e la sua mano fu guarita”.
Recita
Elin Bartolini
Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri
Meditazione
Don Franco Mastrolonardo
Letture di Mercoledì 20 Gennaio 2021
II settimana del Tempo Ordinario
Prima Lettura
Dalla lettera agli Ebrei
Eb 7,1-3.15-17
Fratelli, Melchìsedek, re di Salem, sacerdote del Dio altissimo, andò incontro ad Abramo mentre ritornava dall'avere sconfitto i re e lo benedisse; a lui Abramo diede la decima di ogni cosa.
Anzitutto il suo nome significa "re di giustizia"; poi è anche re di Salem, cioè "re di pace". Egli, senza padre, senza madre, senza genealogia, senza principio di giorni né fine di vita, fatto simile al Figlio di Dio, rimane sacerdote per sempre.
[Ora,] sorge, a somiglianza di Melchìsedek, un sacerdote differente, il quale non è diventato tale secondo una legge prescritta dagli uomini, ma per la potenza di una vita indistruttibile. Gli è resa infatti questa testimonianza:
«Tu sei sacerdote per sempre
secondo l'ordine di Melchìsedek».
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 109 (110)
R. Tu sei sacerdote per sempre, Cristo Signore.
Oracolo del Signore al mio signore:
«Siedi alla mia destra
finché io ponga i tuoi nemici
a sgabello dei tuoi piedi». R.
Lo scettro del tuo potere
stende il Signore da Sion:
domina in mezzo ai tuoi nemici. R.
A te il principato
nel giorno della tua potenza
tra santi splendori;
dal seno dell'aurora,
come rugiada, io ti ho generato. R.
Il Signore ha giurato e non si pente:
«Tu sei sacerdote per sempre
al modo di Melchìsedek». R.
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