Matteo 21,28-32: "Si pentì...". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Matteo 21, 28-32

Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo».
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».

Meditazione
Questo cliché dei due figli ormai lo conosciamo bene: subito andiamo con la memoria al capitolo 15 di Luca, dove anche lì un uomo aveva due figli. Lì è il primo il figlio ribelle, svogliato, disobbediente, mentre il secondo, compiacente, servile un po' falso. Ma cambiando l'ordine dei fattori il risultato non cambia. Probabilmente in Luca la stessa questione è portata alle estreme conseguenze, tant'è che il Vangelo inizia con una richiesta straordinaria del figlio al padre. Nel Vangelo di oggi siamo ancora nella situazione ordinaria di famiglia: un padre che chiede un servizio al figlio. Vediamo allora come oggi vanno le cose. Il primo figlio risponde: non ne ho voglia, il primo è un figlio ribelle, reattivo, impulsivo, che prima di aderire a suo padre prova il bisogno imperioso, vitale di fronteggiarlo, di misurarsi con lui, di contraddirlo. Questi non ha nulla di servile. Il secondo figlio invece dice sì ma non lo fa. Lui è un figlio servile, compiacente. E' ancora un adolescente immaturo che si accontenta di apparire. E' uomo di maschere e di paure. I due fratelli della parabola, pur così diversi hanno tuttavia qualcosa in comune, la stessa idea di padre, un padre-padrone, al quale sottomettersi oppure ribellarsi, ma in fondo da eludere. E' l'eterna questione dell'uomo non capace di riconoscere un Dio-Padre, un Dio-Amico e non un ostacolo ai suoi ideali, e così continua a combatterlo. Ma nella parabola improvvisamente qualcosa cambia, succede qualcosa. Nell'equazione direi matematica del figlio che disobbedisce al padre, appare
un' incognita che cambia segno e pone finalmente la storia dell'uomo dentro la volontà del Padre. Qual'è questa incognita? Si tratta di un verbo, tanto drammatico quanto semplice: si pentì. Di lì cambia tutto.

 

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale con chitarra di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo


 

 

 

Letture di Martedì 15 Dicembre 2020
III settimana di Avvento

Prima Lettura
Dal libro del profeta Sofonìa
Sof 3,1-2. 9-13

Così dice il Signore: «Guai alla città ribelle e impura, alla città che opprime!
Non ha ascoltato la voce, non ha accettato la correzione.  Non ha confidato nel Signore, non si è rivolta al suo Dio». «Allora io darò ai popoli un labbro puro, perché invochino tutti il nome del Signore e lo servano tutti sotto lo stesso giogo. Da oltre i fiumi di Etiopia coloro che mi pregano, tutti quelli che ho disperso, mi porteranno offerte. In quel giorno non avrai vergogna di tutti i misfatti commessi contro di me, perché allora allontanerò da te tutti i superbi gaudenti, e tu cesserai di inorgoglirti sopra il mio santo monte.
Lascerò in mezzo a te un popolo umile e povero». Confiderà nel nome del Signore il resto d'Israele. Non commetteranno più iniquità e non proferiranno menzogna; non si troverà più nella loro bocca una lingua fraudolenta. Potranno pascolare e riposare senza che alcuno li molesti.


Salmo Responsoriale
Dal Salmo 33 (34)

R. Il povero grida e il Signore lo ascolta.
Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino. R.

Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce. R.

Il volto del Signore contro i malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo.
Gridano i giusti e il Signore li ascolta,
li libera da tutte le loro angosce. R.

Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti.
Il Signore riscatta la vita dei suoi servi;
non sarà condannato chi in lui si rifugia. R.

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