Luca 11,1-4: "Il nostro Dio...un Padre". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Luca 11,1-4

Testo del Vangelo
Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli».
Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
Padre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione».

Meditazione
Cosa muove i discepoli ad interessarsi alla preghiera? Vedere Gesù pregare. Niente di più contagioso della testimonianza. Spesso i genitori mi chiedono come devono fare per far andare in chiesa i loro figli. Io rispondo che non devono fare niente, se non testimoniare la loro fede in modo asciutto e senza proclami. La testimonianza contagia, almeno quella vera. Un figlio, specie in età adolescenziale, non può essere spinto o obbligato ad andare a Messa. Ma se un padre vive la sua fede con umiltà e gioia, quel ragazzo si farà certamente delle domande su Dio. I discepoli, vedendo il loro maestro pregare, volevano fare lo stesso e chiedono a Gesù di insegnar loro a pregare. Ma qui mi chiedo: si può insegnare a qualcuno a pregare? Se intendiamo fare imparare delle parole che compongono il testo di una preghiera, questo si può fare. Ma insegnare a pregare, cioè entrare in una relazione dialogica con Dio, ecco questo non si può insegnare. E' una questione personale la preghiera, una questione intima, un dono, una grazia. Non si impara ripetendo a memoria delle frasi, ma si vive dentro una relazione vitale di fede. Il Padre nostro che insegna Gesù allora non va guardato come una preghiera da recitare, ma da vivere, a cominciare dalla prima parola: Padre. Sapere che la nostra preghiera è rivolta a un Dio che è Padre, cambia tutto. Parlare ad un Padre è un'esperienza meravigliosa, sapere che Lui ti ascolta e ti coinvolge o ti corregge, proprio come un padre, che gioca con te, come un padre, che ti prende per mano e ti accompagna lungo le vie della vita.

Recita
Simona Mulazzani

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Letture di Mercoledì 7 Ottobre 2020
XXVII settimana del Tempo Ordinario

Prima Lettura
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
Gal 2,1-2.7-14
 
Fratelli, quattordici anni dopo [la mia prima visita], andai di nuovo a Gerusalemme in compagnia di Bàrnaba, portando con me anche Tito: vi andai però in seguito a una rivelazione. Esposi loro il Vangelo che io annuncio tra le genti, ma lo esposi privatamente alle persone più autorevoli, per non correre o aver corso invano.
Visto che a me era stato affidato il Vangelo per i non circoncisi, come a Pietro quello per i circoncisi – poiché colui che aveva agito in Pietro per farne un apostolo dei circoncisi aveva agito anche in me per le genti –, e riconoscendo la grazia a me data, Giacomo, Cefa e Giovanni, ritenuti le colonne, diedero a me e a Bàrnaba la destra in segno di comunione, perché noi andassimo tra le genti e loro tra i circoncisi. Ci pregarono soltanto di ricordarci dei poveri, ed è quello che mi sono preoccupato di fare.
Ma quando Cefa venne ad Antiòchia, mi opposi a lui a viso aperto perché aveva torto. Infatti, prima che giungessero alcuni da parte di Giacomo, egli prendeva cibo insieme ai pagani; ma, dopo la loro venuta, cominciò a evitarli e a tenersi in disparte, per timore dei circoncisi. E anche gli altri Giudei lo imitarono nella simulazione, tanto che pure Bàrnaba si lasciò attirare nella loro ipocrisia.
Ma quando vidi che non si comportavano rettamente secondo la verità del Vangelo, dissi a Cefa in presenza di tutti: «Se tu, che sei Giudeo, vivi come i pagani e non alla maniera dei Giudei, come puoi costringere i pagani a vivere alla maniera dei Giudei?».
 
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 116 (117)

R. Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo.
Genti tutte, lodate il Signore,
popoli tutti, cantate la sua lode. R.
 
Perché forte è il suo amore per noi
e la fedeltà del Signore dura per sempre. R.

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