
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Matteo 20,20-28
Testo del Vangelo
In quel tempo, si avvicinò a Gesù la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di' che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dòminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».
Recita
Danilo Concordia
Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri
Meditazione
Don Franco Mastrolonardo
Meditazione
È la festa di san Giacomo. Come forse sapete san Giacomo fu il primo apostolo martirizzato. Poi in qualche modo le sue spoglie sono arrivate in Spagna e il luogo della sepoltura, luogo di luce, fu ed è meta di tanti pellegrinaggi secolari e mitici. Stiamo parlando appunto di Santiago di Compostela. Quanti ne ha fatti camminare san Giacomo! Proprio lui che voleva arrivare in paradiso in carrozza. Gesù nel Vangelo gli parla chiaro: non si va in paradiso senza camminare lungo le strade tortuose della vita. E così san Giacomo ha imparato la lezione. Vi leggo a conclusione un brano di Gabriella Caramore sul camminare...
"La storia dell'umanità comincia con i piedi. Con la trasformazione del quadrupede in bipede, poggiando su due piedi invece che su quattro, la specie Homo si alimenta in maniera nuova, sviluppa nuove capacità intellettive, produce forme culturali e sociali. Ma, in primo luogo, cammina. Copre distanze, esplora, occupa territori, conquista... C'è forse un nesso tra la posizione eretta della specie umana e l'esperienza di verticalità che accompagna da sempre la storia dell'uomo? Perchè l'uomo desidera salire? Perchè si scalano le vette? Perchè si scrutano le stelle? Perchè Dio si colloca in cielo?".
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