Luca 23,35-43: "Cristo, Re dell'universo". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Luca 23,35-43

Testo del Vangelo
In quel tempo, dopo che ebbero crocifisso Gesù, il popolo stava a vedere; i capi invece deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto».
Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male».
E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».

Recita
Paola Ragni

Musica di sottofondo
Al Vangelo Arrangiamento musicale con chitarra di Gabriele Fabbri
Alla meditazione J.Brahms. A German Requiem, Op. 45 - VII. Selig sind die Toten. University of Chicago Orchestra. Diritti Creative Commons.musopen.org

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Meditazione
Se provassimo a fare uno sforzo mentale ed estrapolassimo l’ultima frase di questo Vangelo dal suo contesto naturale e la leggessimo dimenticando per un attimo da dove proviene, ci sarebbe impossibile sostenere che questo sia un dialogo tra due moribondi crocifissi.
Forse penseremmo ad un palazzo reale dove uno straniero si presenta davanti al trono di questo Gesù, e gli chiede la possibilità di far parte del suo regno che di lì a poco conquisterà. "Gesù ricordati di me quando entrerai nel tuo regno". Non vi pare più sensato questo pensiero?
Certamente mi sarebbe difficile pensare a due condannati a morte che sulla croce fanno ragionamenti folli di questo genere.
In croce se ne vedono ben pochi di re.
Eppure quell’uomo spogliato delle vesti, sanguinante e abbruttito dai colpi inferti di fruste e di bastoni è proprio un Re. E non è un re detronizzato e messo a morte perché ha perso ogni potere. No, Gesù in croce assume tutti i poteri come un power ranger, direbbero i miei ragazzini. Non è un re alla fine del suo mandato, ma Lui in croce lo comincia il mandato, assume tutti i poteri e ora può decidere chi deve entrare e chi deve uscire. No, Gesù non è detronizzato. Quella croce è proprio il suo trono, di lì giudica, di lì regna. Non è morto in croce Gesù, ma lì vive. I suoi occhi sono aperti sul mondo, scruta ogni cosa. E’ il Signore! E’ il Re dell’universo, come lo festeggia oggi la Sua chiesa.

Vai su www.pregaudio/web-app per trvare altri approfondimenti e scoprire il progetto del Social Gospel on PG

Il progetto del Social Gospel on PG

Il Requiem di Brahms

La preghiera carismatica

Pregaudio compie 4 anni!

Calendario liturgico

Scarica la nostra App su