
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Matteo 7,15-20
Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! Dai loro frutti li riconoscerete.
Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li riconoscerete».
Recita
Filomena Galvani
Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale con chitarra di Gabriele Fabbri
Meditazione
Don Franco Mastrolonardo
Meditazione
Gesù con il Discorso della Montagna sposta il baricentro della spiritualità dagli atti esterni alla motivazione del cuore. Come facciamo a capire se il nostro cuore ha intenzioni buone o cattive? Come faccio a riconoscere un falso profeta che si atteggia a galantuomo, o un lupo rapace che si veste da pecora?
Ecco, oggi Gesù risponde a queste domande. Il cuore lo si scopre dai frutti, come per gli alberi. Dai loro frutti li riconoscerete. Attenzione non dalle opere, ma dai frutti. Si perchè se fosse dalle opere saremmo daccapo. Infatti le opere dei falsi profeti e dei lupi rapaci sono apparentemente buone, ma non i loro frutti.
C'è una differenza fra opere e frutti. Ce lo spiega molto bene San Paolo quando nella sua lettera ai Galati distingue tra opere della carne e frutto dello Spirito. Dice così: "Del resto le opere della carne sono ben note: fornicazione, impurità, libertinaggio, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere; circa queste cose vi preavviso, come ho già detto, che chi le compie non erediterà il regno di Dio. Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pazienza, pace, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c'è legge”.
Quindi Paolo quando parla di opere si riferisce alla carne mentre quando parla di frutti si riferisce allo Spirito. Le opere sono qualcosa che l’uomo mette in atto, mette in scena; il frutto invece è qualcosa di connaturale all’uomo. Le opere si possono costruire, falsificare: i frutti invece arrivano spontanei. Ora ciò che arriva spontaneo dice la verità, ciò che si mette in scena dice una apparenza di verità. Ma ciò che si mette in scena dura poco. Dura solo il tempo dell’inganno. Il lupo cattivo della favola di Cappuccetto rosso finge di essere la dolce nonnina giusto il tempo dell’inganno. Poi rivela se stesso.
Per riconoscere i frutti bisogna dare tempo al tempo. Anche questa volta ci vengono in aiuto i proverbi: Se son rose fioriranno, se son spine pungeranno.
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