
A chi è rivolta la nostra preghiera? Solo a Dio! Al Padre o al Figlio Gesù o allo Spirito Santo. Non si può pregare altri che loro.
Ma perché cercare anche la protezione dei santi?
Dobbiamo rispondere a questa domanda inserendoci nel discorso del Corpo Mistico. Tutti noi battezzati siamo il corpo di Gesù.
Gesù, essendo Dio, è il termine della nostra preghiera. Allo stesso tempo Gesù è inseparabile dal suo corpo. Quindi pregando Gesù come Dio e pregando con lui, siamo uniti con tutti coloro che sono le sue membre.
E’ per questo che le preghiere bizantine terminano con questa frase: “Ti preghiamo, Cristo, insieme con tua madre santissima, con gli angeli e tutti i santi”. Le persone sante hanno una collaborazione con lo Spirito Santo molto più forte, quindi è più forte anche la loro preghiera.
Ma perché rivolgersi ad un determinato santo, al patrono del luogo o della persona?
Le nostre relazioni umane particolari sono inserite nella vita divina, ma non per questo sono distrutte. In un certo modo, quindi, rimangono anche davanti agli occhi di Dio: tu sei un uomo particolare e quindi in maniera mistica legato a santi particolari, tuoi speciali protettori. La preghiera è un colloquio.
Con i dialoghi nascono relazioni speciali sulla terra. Perché non potremmo avere delle relazioni vive anche con i santi del cielo?
Se ci rivolgiamo ad un santo preciso, non lo si fa separatamente dagli altri, ma insieme agli altri. Tuttavia la venerazione di santi particolari contribuisce a creare un atmosfera di calore familiare nelle nostre devozioni.
Perciò i cristiani amano invocare il patrono di cui portano il nome, l’angelo custode, i santi dei luoghi in cui vivono.
In Paradiso si va insieme, all'inferno si va da soli.
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