Luca 13, 22-30: "...lo conosciamo se l'amiamo". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme. Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?».
Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno.
Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”. Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori.
Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi».

Meditazione
Oltre il danno anche la beffa, come si suol dire. Il danno è che la porta del Paradiso è già chiusa e noi ci troviamo fuori. La beffa è che dopo aver gridato al padrone di casa di aprirci, Lui ci risponde: non so di dove siete.
E la seconda è peggio della prima, poiché il misconoscimento da parte di Gesù è terribile.
Ma perché Gesù non ci riconosce ? Eppure abbiamo mangiato e bevuto alla sua presenza, cioè abbiamo partecipato regolarmente alla messa e anche alle catechesi.
Qual’è il problema?
C’è uno straordinario film di un regista polacco morto pochi anni fa, Krzysztof Kieslowski, che vi consiglio vivamente di guardare: si chiama "Non desiderare la donna d’altri. Piccolo film sull’amore". Un diciannovenne, Tomek, passa le sue giornate e nottate ad osservare una disinvolta trentenne, Magda. Di lei sa tutto! Cosa fa, gli orari, il suo lavoro, gli uomini che frequenta… Diciamo che se ne innamora, ma è tutto vissuto nella sua testa. Finalmente, quasi a metà film, decide di incontrarla. E qui il suo ideale e il suo immaginario di bellezza vanno a scontrarsi con la dura realtà. Lei non solo non lo riconosce, lo tratta male ed umilia malamente il suo ideale di purezza. Non vi racconto, poi, come va a finire. Vi invito a guardarlo.
Prendo spunto da questo film per dirvi che noi possiamo anche saper tutto dell’altro, averlo studiato nei più piccoli particolari, ma non averlo mai conosciuto, e quindi essere disconosciuto da lui. Dicono che il più grande teologo sia il demonio, perché sa tutto di Dio. Ma non lo ama. Per questo Dio non lo riconosce.
Ora, affinché siamo conosciuti da Dio, non basta andare a Messa, occorre viverla la Messa; non basta dire le preghiere, bisogna pregare, anzi come San Francesco, bisogna essere preghiera. Di lui si diceva non tam orans quam oratio factus. Non tanto pregava, quanto lui stesso era divenuto preghiera.
Occorre confrontarsi, scontrasi, parlare, dialogare con Gesù, soprattutto incontrare la sua umanità, come diceva Santa Teresa d’Avila o come dice Papa Francesco "toccare la sua carne nei poveri".
A costo di rimetterci le penne, e vanificare il nostro castello di idee sublimi, come succederà a Tomek nel film, dobbiamo incarnare la nostra relazione con Gesù. Solo così alla fine dei tempi, anche se la porta sarà chiusa potremo con umiltà e con fiducia dire: Scusa Gesù se arrivo in ritardo. Mi apri? La porta non tarderà ad aprirsi.

Recita
Anna Zavatta

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale con chitarra di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Scarica la nostra App su