Matteo 12, 38-42: "Tutto è segno". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Testo del Vangelo
In quel tempo, alcuni scribi e farisei dissero a Gesù: «Maestro, da te vogliamo vedere un segno».
Ed egli rispose loro: «Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona il profeta. Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra.
Nel giorno del giudizio, quelli di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona! Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro questa generazione e la condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone!».

Meditazione
Una ragazzina qualche giorno fa, dopo la celebrazione eucaristica, mi si è avvicinata e mi ha fatto cenno di spostarci insieme, perché mi voleva dire una cosa. Ci siamo allontanati un tantino dal gruppo e lei quasi sussurrandomi nell’orecchio mi dice: "Don prima avevo una bolla nella bocca che mi faceva male, poi ho preso l’ostia e l’ho messa sulla bolla e adesso sto bene”.
Che belli questi ragazzini. Le ho detto che Gesù l’aveva consolata con un segno, ma le ho anche chiesto di mantenere il segreto perché era un segno molto intimo da non divulgare.
Ecco i segni. Il vero segno è quello che ti accade senza chiederlo e che riconosci quando è accaduto. E lo riconosci con stupore. Quando gli angeli annunciano ai pastori la nascita di Gesù parlano di un segno: un bambino avvolto in fasce in una mangiatoia. Nel presepe napoletano non manca mai la statuina del meravigliato, il pastore stupefatto. E’ quello che ha colto il segno!
Benedetta Bianchi Porro, questa ragazza di Dovadola che muore a soli 27 anni consumata da una malattia terribile, diceva spesso:”Per chi ha fede tutto è segno!”. Un cuore puro sa cogliere i segni.
A differenza degli scribi e dei farisei del Vangelo, i quali, invece pretendono dei segni. Pretendere un segno equivale a non vederlo. La pretesa non rientra nella meraviglia e tantomeno nella fede. Quindi esclude il riconoscimento di un segno. Per questo Gesù non gli dà nessun segno: perché non erano capaci di vederlo. E perché? Perché erano malvagi e adulteri, cioè non puri.
In questi giorni tra tanti fatti di cronaca così orribili ho colto questa notizia del ragazzino che ricevuta la paga mensile di 50 euro dai genitori, appena ha visto un povero mendicante glieli ha donati. E il mendicante dopo averci meditato sopra ha cercato i genitori e trovatili ha restituito loro quei soldi. Ecco questo è un segno di speranza dentro un mare in tempesta. Speriamo che i nostri ragazzi oltre trovare i Pokemon per strada, possano trovare questi segni di speranza per camminare verso un futuro di pace.

Recita
Simona Mulazzani

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale con chitarra di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

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