Matteo 8, 23-27 con il commento di don Franco Mastrolonardo



Testo del Vangelo
In quel tempo, salito Gesù sulla barca, i suoi discepoli lo seguirono. Ed ecco, avvenne nel mare un grande sconvolgimento, tanto che la barca era coperta dalle onde; ma egli dormiva.
Allora si accostarono a lui e lo svegliarono, dicendo: «Salvaci, Signore, siamo perduti!». Ed egli disse loro: «Perché avete paura, gente di poca fede?». Poi si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia.
Tutti, pieni di stupore, dicevano: «Chi è mai costui, che perfino i venti e il mare gli obbediscono?».

Meditazione
Lo ammetto: sono un tifoso del calcio al limite dell'idolatria. E questa sera ho goduto della vittoria schiacciante dell'Italia sulla Spagna. Ho guardato la partita insieme ai ragazzi nel cinema della parrocchia e fra i tanti c'era anche un signore che non conoscevo nella fila proprio davanti a me. Anche lui mi è parso abbastanza accanito, dato qualche improperio nei confronti dell'arbitro che urlava di tanto in tanto. Poi nel silenzio dei momenti morti della partita, sentivo che sottovoce borbottava qualcosa che quasi mi pareva recitasse il rosario. Non ho osato credere stesse pregando, ma quando, a fine partita, mi si è presentato dicendomi che era un abituè di Medjugorie, ho pensato seriamente che l'avesse fatto.
Ecco, pregare che vinca la tua squadra del cuore, anche se cosa simpatica, non è certamente evangelica. Primo perchè Dio non fa il tifo per l'Italia a dispetto della Spagna o vice versa e secondo perchè dietro questo tipo di preghiera ci sta un problema più serio. Significa che non ci interessa un Dio presente, ma un Dio interventista. E questo va a scapito della fede.
Cioè non ci basta un Dio che condivida la nostra vita, momenti belli e brutti che siano, ma vogliamo un Dio che faccia andare la vita per come la vogliamo noi. In conclusione: non ci fidiamo di Lui.
Ed ecco torniamo al Vangelo.
I discepoli hanno con sé Gesù nella barca. I Padri della Chiesa hanno indicato questa barca come la Chiesa, il luogo dove i cristiani si radunano insieme a Gesù. Ma è anche la barca della vita, come a dire che Gesù ha scelto di essere presente nella vita dei suoi discepoli.
Ora la barca che attraversa il mare in tempesta è anche la vita che attraversa i suoi momenti difficili. Ebbene Gesù è sempre lì, lì con te a pochi passi. Eppure in questi momenti a noi non interessa che Lui sia lì accanto a noi, ma vogliamo che intervenga a nostro vantaggio. Deve toglierci di mezzo quella tempesta. E il fatto che non intervenga, che dorma durante una tempesta, ci è di scandalo.
Quindi i discepoli lo svegliano. E Gesù prima di far tacere il vento, li redarguisce: perchè avete paura gente di poca fede? Ed è proprio così: quando pretendiamo un Dio interventista, significa che la nostra fede sta diminuendo. E più ci scandalizziamo di un Dio che non mette a posto tutti i guai del mondo e più precipitiamo nel baratro dell'incredulità.

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale con chitarra di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

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