Giungere alla vetta della montagna dell'Amore



Testo della preghiera
Se tutte le anime deboli e imperfette sentissero quello che sente la più piccola di tutte le anime, l'anima della tua piccola Teresa, neppure una sola dispererebbe d'arrivare in vetta alla montagna dell' amore. Infatti Gesù non domanda grandi azioni, ma solo l'abbandono e la riconoscenza, poichè ha detto nel Salmo 49: «Non ho bisogno dei capri dei vostri greggi, infatti tutte le bestie delle foreste mi appartengono come le migliaia di animali che pascolano sulle colline, io conosco tutti gli uccelli delle montagne... Se avessi fame, non ve lo direi, la terra infatti e tutto quanto contiene è mio e dovrei mangiare la carne dei tori e bere il sangue dei capri? Immolate a Dio sacrifici di lode e azioni di grazia».
Ecco dunque tutto quanto Gesù richiede da noi, non ha bisogno delle nostre opere, ma solo del nostro amore, infatti lo stesso Dio che dichiara di non aver per nulla bisogno di noi se ha fame, non teme di mendicare un poco d'acqua dalla Samari­tana. Aveva sete... Ma dicendo: «dammi da bere» il Creatore dell'universo richiedeva l'amo­re della sua creatura... Aveva sete d'amore... Lo sento più che mai, Gesù è assetato, ma non incontra che ingrati e indifferenti tra i disce­poli di questo mondo, e tra i suoi discepoli trova pochi cuori che si abbandonino a lui senza riserve, che comprendano tutta la tenerezza del suo amore infinito.
Sorella, come siamo fortunate di comprendere gli intimi segreti del nostro Sposo! Se tu volessi scriverne tutto quello che ne sai, avremmo delle belle pagine da leggere, ma so che preferisci conservare nel profondo del tuo cuore «i segreti del Re», e poi a me dici «che è onorevole rendere note le opere dell'Altissimo». Ritengo che hai ragione nel conservare il silenzio, ed è solo per farti piacere che scrivo queste righe, avverto infatti la mia impotenza nel ridire con parole terrestri i segreti del Cielo; e dopo aver scritto pagine e pagine, riterrei di non avere ancora iniziato. Ci sono tanti orizzonti diversi, tante sfumature variegate all'infinito, che solo la tavolozza del Pittore celeste potrà, dopo la notte di questa vita, fornirmi i colori capaci di dipingere le meraviglie che egli svela all'occhio della mia anima.

Sorella, mi hai chiesto di scrivere il mio sogno e «la mia piccola dottrina», come la chiami. L'ho fatto nelle pagine seguenti, ma così male, che mi sembra impossibile che tu possa comprenderlo! Forse, troverai esagerate le mie espressioni. Perdonami, è dovuto al  mio stile poco gradevole, ti assi­curo che non c'è alcuna esagerazione nella mia piccola anima, tutto è calmo e riposa. Scrivendo, parlo a Gesù, così mi è più facile esprimere i miei pensieri. Ma ciò non impedisce che siano espressi molto male!

L'utilizzo di questo brano audio è stato gentilmente concesso dal sito www.carmelitanicentroitalia.it

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