L'adolescenza e la maturità (dalla veglia di Alberto Marvelli)



Testo della veglia
Lettore
Sicuramente un adolescente vive il dramma di un corpo che cambia. 
Si guarda e non si riconosce e scopre degli istinti che attraggono e spaventano.
Alberto per la personalità impetuosa qual era vive sicuramente tutto questo dramma. Dicevo che paradossalmente l'età dell'adolescenza è stata per lui l'età dell'incontro con Gesù. Quindi la risposta all'amore di Dio da subito è stata totale: fece in quel tempo un voto a Maria, affinché custodisse la sua purezza.

 
"Questa mattina nella Santa Comunione ho consacrato il mio cuore alla Madonna Immacolata, perché lo mantenga sempre puro ed immacolato come il suo, perchè mi aiuti ad esser buono, compiacente. 
Aiutami Gesù a vincere gli scatti di impazienza, a contenere la mia curiosità spesso malsana, la mia fantasia troppo sbrigliata, il difetto di dir male del prossimo. Riconducimi sempre col pensiero a Te, a pensare la Tua bontà, a quello che hanno sofferto Gesù e Maria per me".

Alberto
E Maria mi aiutò sempre. Prendete coscienza ragazzi della vostra dignità.
Non solo l'anima, ma anche il corpo è ad immagine di Dio, del Dio incarnato. Trattate il vostro corpo con rispetto e cura, rendendolo capace di relazioni, trasparente alla bellezza.
E' il santuario di Dio, del Dio vivente;
Abbiatene stima, guardatelo come un dono unico e originalissimo del creatore. Coglietelo nella sua globalità, non svilitelo fissandovi sui particolari, ma rendetelo forte, docile all'intelligenza, obbediente alla volontà e soprattutto rivelazione dei vostri sentimenti.

Lettore 
La libertà dal peccato e il desiderio di purezza aiutava Alberto a vivere con serenità anche i rapporti con il sesso femminile.
E' quando i nostri affetti sono inquinati che fatichiamo a rapportarci con le ragazze e così le ragazze con i ragazzi. Ma quando nel nostro cuore c'è serenità, questo rapporto diventa fonte inesauribile di gioia. Alberto vive con un giusto equilibrio il rapporto con le ragazze.
Non è invischiato nelle storielle di "basso rango", né si faceva travolgere dagli occhi dolci di chi gli "andava dietro" (ed erano tante). Agiva con libertà e discrezione, non illudendo mai nessuna e sopratutto senza tentennare.
Non si lasciava ammaliare dalle chiacchiere, ed era molto netto in certi casi, e di poche parole, ma non si innamorava mai?
Certo! Ma si innamorava con criterio senza perdere lucidità e senno.
C'era soprattutto una ragazza che stimava moltissimo e verso cui provava un affetto che andava al di là della semplice amicizia. Ma è sempre stato rispettoso verso di lei e verso le sue scelte.

"Cara Marilena, ho riflettuto sulla mia dichiarazione dell'altra sera e desidero confermarti ancora di rispondermi in perfetta libertà, senza tener conto delle situazioni contingenti, ma solo del tuo sentimento, e della possibilità quindi da parte tua di amarmi, con i miei difetti e le mie miserie.... infine non ti faccio fretta per la risposta: col passare degli anni ho imparato ad attendere le tue lettere anche molti mesi. Scrivimi pure quando credi, quello che senti, con tutta sincerità e lealtà: sono forte abbastanza per non scoraggiarmi, ho pazienza sufficiente in caso per attendere ancora; amo troppo il Signore per ribellarmi o piangere su quella che evidentemente sarebbe la Sua volontà.”

Alberto 
Non ho mai preteso niente
Tutto quello che Dio mi ha dato l'ho sempre ritenuta una grazia, il resto l'ho atteso senza pretenderlo. Ho atteso anche l'amore di Marilena che ricambiasse il mio. Ma non l'ho mai preteso. Mai! Se Dio me lo avesse dato sarei stato felicissimo, ma non ho mai cercato la mia felicità separata da quella da Dio.
Se Marilena non pensava a me, la mia felicità era nel vederla contenta delle sue scelte.

Recita
Don Franco Mastrolonardo e i ragazzi del Punto Giovane di Riccione

Chi è Alberto Marvelli
Alberto Marvelli nasce a Ferrara il 21 marzo del 1918 e muore a Rimini il 5 ottobre 1946 ad appena 28 anni. Una vita breve, ma ricca. Secondogenito di sette fratelli Alberto si stabilì con la sua famiglia a Rimini nel 1930. Qui frequentò l'oratorio salesiano, di cui visse intensamente la vita. Dopo le scuole primarie e il ginnasio, si iscrisse al Liceo Classico Giulio Cesare… Prestò servizio militare a Trieste nel '41 e a Treviso nel ’43 fino all'otto settembre. Nel giugno del '42 si laureò in ingegneria meccanica a Bologna. Per alcuni mesi del 1942 fu impiegato alla Fiat di Torino all'ufficio progetti. Nell'anno scolastico 1942/43 fu insegnante presso l'Istituto Tecnico Industriale di Rimini. Nel periodo bellico e post-bellico della seconda guerra mondiale, dal 1940 al 1946, nella Rimini martoriata e distrutta dai bombardamenti, fu figura di grande rilievo, non solo per l'integrità di vita, ma anche per l'impegno sociale e politico. Cattolico fervente, uomo di fede e di preghiera, visse il suo impegno laicale nella costruzione della città terrena, con competenza, onestà, rettitudine: fu buon amministratore dei beni pubblici. Fu assessore comunale con l'incarico dell'Ufficio Alloggi e Ricostruzione; ingegnere responsabile della locale sezione del Genio Civile. Militò nelle organizzazioni cattoliche; vice presidente dell'Azione Cattolica, presidente dei laureati cattolici, membro del direttivo della Democrazia Cristiana. Il 5 ottobre 1946, mentre si recava a tenere un comizio per le elezioni amministrative - anche lui era nel lista per la D.C. - morì investito da un camion militare.

Scarica la nostra App su