Commento spirituale al Magnificat



Il Magnificat è un cantico contenuto nel primo capitolo del Vangelo secondo Luca con il quale Maria loda e ringrazia Dio perché si è benignamente degnato di liberare il suo popolo. Per questo è conosciuto anche come cantico di Maria.

Il suo nome deriva dalla prima parola della traduzione latina Magnificat anima mea Dominum.
Magnificat è la prima parola del cantico di ringraziamento e di gioia che Maria pronuncia rispondendo al saluto della cugina Elisabetta, al momento del loro incontro.

Dopo l'Annunciazione Maria si recò da Nazaret in visita alla cugina che si trovava in "una città di Giuda" che la tradizione identifica nel villaggio di Ain Karem a 6 km ad ovest di Gerusalemme. Il fatto è riportato dal Vangelo secondo Luca (1,39-55). Il cantico individua in tre fasi diverse la storia della salvezza interpretata alla luce dei nuovi avvenimenti che si stanno realizzando:

- nella prima parte (vv. 48-50) viene esaltata la bontà dell'Onnipotente e la disponibilità di chi accetta di condividere il suo disegno
- nella seconda parte (vv. 51-53) si annuncia un capovolgimento di prospettiva: la fedeltà del Salvatore, che ha già dato storicamente prova della sua bontà, non è una fumosa speranza utopica
- nella terza parte (vv. 54-55) si prende coscienza che le promesse fatte ad Israele stanno trovando il loro compimento: Gesù è la pienezza ed il compimento della salvezza promessa.
Nelle parole di Maria riecheggiano tanti temi già presenti nell'Antico Testamento, in modo particolare nei Salmi e nel cantico di Anna (1Sam 2,1-10), temi di lode e di gratitudine verso il Dio che libera, ma nella bocca di Maria di Nazaret assumono una connotazione nuova di fronte alla grandezza dell'evento che, nella tradizione cristiana, si sta per compiere ed a cui lei è stata chiamata: non ci sono più tracce veterotestamentarie di vendetta, non ci sono nemici da distruggere, ma un mondo rinnovato dove anche ai ricchi liberati dalle loro vuote ricchezze è ridata la dignità dei poveri: “Rovesciando i potenti, Dio li libera dalle loro vane illusioni e li promuove alla dignità dei poveri”.

Per quanto riguarda l'attribuzione di queste parole a Maria, diversi studiosi hanno studiato le modalità con le quali il testo è stato trasmesso a Luca (che scrive: “Allora Maria disse”) e si sono interrogati su come Maria abbia potuto pronunciare un testo così denso, data la giovanissima età e la limitata esperienza del mondo. Per i legami con l'Antico Testamento si è quindi avanzata, ad esempio, l'ipotesi che il Magnificat, come gli altri due cantici presenti nel vangelo, fosse già materiale liturgico utilizzato in ambiente giudeo-cristiano e che Luca ha impiegato come fonte, adattandola ed inserendola nella vicenda che stava narrando. Secondo alcuni studiosi Luca ha trovato questo cantico nell'ambiente dei "poveri" dove forse veniva attribuito alla figlia di Sion: egli avrebbe ritenuto conveniente porlo sulle labbra di Maria, inserendolo nel suo racconto in prosa.

Il cantico (Lc 1,46-55) è scritto nell'originale in greco, così come tutto il Vangelo di Luca.

La Praylist commenta il Magnificat dividendolo in tre parti, a cominciare dal viaggio di Maria da Nazareth ad Ain Karem, dove incontra Elisabetta. Segue poi la prima parte del cantico, in cui Maria loda il Signore riconoscendo su di sè il Suo sguardo d'Amore. L'ultima parte corrisponde alla parte finale del cantico, in cui Maria ripercorre la storia del suo popolo, riconoscendo in essa la fedele presenza di Dio.
Queste tre parti sono accompagnate dal commento autorevole del Cardinale Carlo Maria Martini, di Papa Benedetto XVI e di don Tonino Bello.

La Praylist è annunciata da Patrizia Sensoli

 

Scarica la nostra App su