VIII Stazione: Gesù consola le donne di Gerusalemme



Dal Vangelo secondo Luca 23, 28-31
Gesù , voltandosi verso le donne, disse: "Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato. Allora cominceranno a dire ai monti: Cadete su di noi! e ai colli: Copriteci! Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?".

Meditazione
Le coppie ricorse all’aborto
Abbiamo combattuto feroci crociate, ci siamo frequentemente sentiti sconfitti nella difesa dei fondamentali valori della vita, abbiamo spesso accusato donne e uomini (in verità più le prime che i secondi, perché spesso questi scompaiono, quando non siamo noi ad assolverli, di fronte alle gravi responsabilità che impone l'attesa di un figlio), giudicandoli infanticidi quando sono ricorsi all'aborto…. Ma quante volte abbiamo sottovalutato in questi genitori il loro dramma, i loro condizionamenti, le paure che li hanno costretti a quel passo, il tentativo, certamente fallimentare, ma spesso vissuto in buona fede, di non dar vita a nuovi infelici, dopo aver sostenuto già la fatica di altri figli menomati…Certo non possiamo dimenticare che molti hanno finito col considerare l'aborto una sorta di facile contraccettivo, e, forse, come Chiesa, abbiamo una certa responsabilità nel non aver fatto capire la differenza tra le diverse colpe, ma stasera vogliamo pensare soprattutto a coloro che adesso vivono il dramma del rimorso e non riescono a trovare consolazione. Essi ci ricordano quanto è grande il dono della coscienza che, anche se in certi momenti rimane obnubilata, è pur vero che, spesso, misteriosamente risorge per mostrarci la gravità delle azioni e riportarci sulla strada del tuo perdono.
Tu che, pur sottolineando la grave responsabilità dei genitori di fronte ai figli, sei stato capace di consolare chiunque, ora che sei circondato da una schiera innumerevole di innocenti così prematuramente privati della vita che è tuo dono, sii misericordioso con questi fratelli e sorelle, che hanno tradito la meravigliosa chiamata alla procreazione, confermali che niente è perduto, cosicché non si limitino a piangere per i loro figli, che invece condividono con te la generosità del perdono, ma sappiano piuttosto impegnarsi oggi per portare in vari modi la vita a chi fosse nel pianto per la sofferenza, per l'emarginazione o perché privo di una famiglia, e così sperimentare nuovamente la grazia della fecondità.
Soprattutto concedi alla tua Chiesa di mostrare anche a loro un volto di madre amabile che, capace di commuoversi davanti alla tua sofferenza e a quella di tutti i fratelli, sa essere esigente nei principi, ma sa pure accogliere, nell'abbraccio, i suoi figli, perché non vuole che siano nuovamente abortiti tanti che tu chiami alla grazia di una vita nuova. Aiutaci, Signore, a vincere la tentazione della facili condanne e a saperci, piuttosto, rimboccare le maniche per produrre una cultura di vita, di generosità, di gratuità, e ad essere pronti ad offrire il nostro contributo economico, o forse la nostra stessa famiglia, perché nuovi figli possano venire alla luce.

Recita
Patrizia Sensoli, Sabrina Boschetti

Musica di sottofondo
Kyrie. Cantano e suonano le Sorelle clarisse di Sant'Agata Feltria

Meditazione
Don Raffaello Schiavone

 

Preghiera devozionale

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