Isaia 6, 4-8 (Il profeta risponde alla chiamata di Dio)



Testo
Vibravano gli stipiti delle porte
alla voce di colui che gridava,
mentre il tempio si riempiva di fumo.
E dissi:«Ohimé! Io sono perduto,
perché un uomo dalle labbra impure io sono
e in mezzo a un popolo
dalle labbra impure io abito;
eppure i miei occhi hanno visto
il re, il Signore degli eserciti».
Allora uno dei serafini volò verso di me;
teneva in mano un carbone ardente
che aveva preso con le molle dall'altare.
Egli mi toccò la bocca e mi disse:
«Ecco, questo ha toccato le tue labbra,
perciò è scomparsa la tua iniquità
e il tuo peccato è espiato».
Poi io udii la voce del Signore che diceva:
«Chi manderò e chi andrà per noi?».
E io risposi: «Eccomi, manda me!».

Recita
Vittoria Salvatori

Libro del profeta Isaia
La visione di Isaia non è fine a se stessa ma ha lo scopo di investire Isaia stesso di una missione particolare. Siamo sempre chiamati per annunciare.

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