Dedicato a Lidia, mia moglie (preghiera/lettera)



Testo della lettera
Cara Lidia, amore della mia vita,
dal primo giorno abbiamo saputo di essere una cosa sola.
Ci siamo scoperti col dialogo interiore più alto, la condivisione spontanea dei pensieri e delle intenzioni, subito chiari i presupposti per la nostra vita insieme.

L'amore più limpido e coinvolgente, la tenerezza infinita del nostro bene.
Abbiamo camminato nel conforto di affrontare la vita insieme, sapendo di poter volare mano nella mano come angeli con un'ala sola.
Con gli occhi mi hai detto tutto di te.
Di te ho amato tutto più di me stesso, ogni fibra del tuo corpo e della tua anima è stata il tempio in cui inginocchiarmi per ringraziare del dono della vita.
Ora sei in me fino all'essenza più profonda della mia umanità.
Nella vita Dio ci ha parlato chiedendoci l'ascolto profondo, i suoi segni ci preparavano a ciò che doveva venire. Stava a noi accettare tutto come dono per essere liberi e felici.
Ti sei affidata a me in piena libertà, non perchè costretta dai limiti della nostra natura ma per amore incondizionato.
La tua certezza infusa che Dio dona la vita ci ha fatto camminare col sorriso nelle avversità. Sulle inquietudini abbiamo soffiato insieme per vederle dissolte.
I tuoi occhi radiosi, il tuo sorriso incantevole, la tua energia aggraziata e vitale hanno punteggiato di letizia ogni passo della nostra battaglia.
Potevi resistere, ti sei abbandonata
Potevi fuggire, hai accettato
Potevi ribellarti, hai amato

Il tuo abbraccio è diventato angelico, il tuo respiro un afflato del cielo, il tuo corpo cristallino, trasparente alla Sua grazia.
In te cercavo la bellezza che mi ha fatto innamorare e ne ho trovata una molto più grande.
Ora in te tutto è gioia infinita.
Mi hai donato la vita che sognavo da sempre, il matrimonio perfetto, la realizzazione che da sola basta alla felicità.
Mi hai insegnato a vivere. Vivere per amare senza riserve, perchè nel nostro stare insieme tutto fosse vissuto alla luce del senso interiore che pervade l'esistenza.
Mi hai insegnato a morire. Morire a me stesso per essere ricolmato di soprannaturale grandezza. Andare incontro al Signore con grazia e splendore, tu candela dalla lievissima fiammella, luce radiosa degli astri più limpidi.

In questa chiesa ci siamo donati noi stessi.
In questa stessa chiesa ora ci salutiamo mentre mi precedi nelle braccia del Padre.

Attendimi, quando ci rivedremo sarà per sempre.
Matteo

 

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
F.Chopin. Funeral March, Op. posth. 72 no. 2.1. Diritti Creative Commons, musopen.org

Preghiera di contemplazione
Una preghiera, una intimità.

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