IL Salve Regina

La preghiera che conclude il Rosario

A motivo del suo tenero linguaggio devozionale e del bel canto gregoriano che ne accompagna la versione latina, la Salve Regina è una delle preghiere alla Madonna più diffuse. 

Questo gioiello di lode e supplica era intonato dopo la messa dal 1884 al 1964. 

Si narra che l’equipaggio di Cristoforo Colombo avesse recitato proprio la Salve Regina la sera prima di avvistare finalmente il Nuovo Mondo. L’orazione è ancora recitata o cantata nella Liturgia delle Ore, preghiera ufficiale della Chiesa, e alcuni concludono con essa il Rosario. 


L’autore di questa preghiera tanto amata, che risale al secolo XI, è ignoto.

Potrebbe essere Ermanno lo Zoppo (1013-1054) o il vescovo Ademaro di Le Puy († 1098), uno dei fautori della prima Crociata.

L’abbazia di Cluny introdusse l’orazione nel servizio liturgico intorno al 1135. In seguito se ne servirono anche i cistercensi e poi i domenicani.

A partire dal secolo XIII ha costituito l’ultimo canto serale di molte comunità religiose. Il secolo XIV ne ha visto l’introduzione nell’Ufficio Divino, anticipando l’attuale Liturgia delle Ore. Dopo aver salutato la nostra Regina e Madre ricolma di tenero amore per noi, le esponiamo piangenti le nostre esigenze.

È Lei l’Avvocata, alla quale chiediamo che, quando sarà giunta la nostra ora, ci mostri Gesù, nato da Lei!

Questa preghiera divenne così popolare nella Chiesa che Sant’Alfonso Maria de’ Liguori dedicò alla sua esegesi un intero libro, il primo dei due volumi di Le Glorie di Maria, che godettero di un’eccezionale popolarità.

Molte delle considerazioni qui riportate provengono da tale fonte. Come per tutte le preghiere, ci sono varie traduzioni della Salve Regina. 

 

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