Caino pregava meno di Abele?

L'offerta di Abele è gradita di più a Dio

Usciti dal Paradiso il primo gesto di relazione verso Dio lo troviamo con Caino ed Abele che offrono in sacrificio frutti del loro lavoro.

Caino offrì in sacrificio al Signore dei frutti della terra; e anche Abele offrì dei primogeniti del suo gregge e il loro grasso” (Gen 4, 3-4). 

L’introduzione del sacrificio pone subito seri problemi tanto che nel versetto susseguente abbiamo il primo omicidio della storia. Viene versato il sangue di un giusto.

Secondo san Giovanni, il sacrificio di Caino è stato la causa dell’omicidio di Abele. “Caino era dal maligno e uccise suo fratello. E per qual motivo lo uccise? Perché le sue opere erano malvage, mentre quelle di suo fratello erano giuste” (1Giov 3,12). 

Non possiamo ovviamente dire che il sacrificio sia collegato direttamente all’omicidio di Abele, ma questa storia può aiutarci a comprendere il vero valore del sacrificio e della preghiera.

Perché Dio sceglie il sacrificio di Abele e non quello di Caino

Sembrerebbe che la condizionante stia in quel termine “primogenito”; cioè Abele consegna le primizie del suo gregge e non dei semplici doni.

Ricordiamo al Tempio quando Gesù guardando la vedova povera dice queste parole: ”In verità vi dico che questa povera vedova ha messo più di tutti; perché tutti costoro hanno messo nelle offerte del loro superfluo; ma lei vi ha messo del suo necessario, tutto quello che aveva per vivere”  (Lc 21, 3-4).

 

Dove nasce quindi il consenso di Dio verso il sacrificio di Abele e non verso quello di  Caino? Nel fatto che Caino consegna il superfluo, Abele invece la primizia, cioè tutto. Non doniamo niente, se non doniamo tutto”.

La questione del sacrificio che si inserisce nella dimensione relazionale con Dio e quindi nella preghiera ha certamente dei chiaroscuri che vanno esaminati con attenzione.

D’altronde già nell’Antico Testamento Dio si scaglia contro i sacrifici inutili di animali, rivendicando opere di giustizia e l’amore al prossimo. 

 

San Giovanni inoltre nella sua lettera associa il termine sacrificio con il termine opera. E qui troviamo lo stesso Gesù che invitava la gente a guardarsi da chi opera senza amare. “Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno” (Mt 23,3) “E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie”. (Gv 3,19)

 

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